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Il comprensorio del Comune di Prepotto si trova ad est della regione Friuli Venezia Giulia e confina con la Slovenia da una parte e con il Collio Goriziano dall’altra. Con i suoi 400 ettari vitati, rappresenta circa il 20 % della zona di produzione dei Colli Orientali del Friuli. La distanza di circa 30 Km sia dal mare Adriatico che dalle Prealpi Giulie, lascia facilmente intuire la presenza di grandi differenze climatiche tra i singoli vigneti e le relative esposizioni.

Queste differenze esprimono con forza il concetto di territorio (terroir), dove l’aspetto qualità non si palesa in un mero confronto (migliore di) ma si concretizza nei caratteri peculiari (l’anima) del vino stesso, acquisiti dal territorio e dal suo ambiente.

L’attenzione primaria è rivolta ad un modello di coltivazione integrata della vite con un bassissimo impatto ambientale, dove si cerca di salvaguardare l’ambiente, le viti e l’uomo che le coltiva, producendo un’uva priva di sostanze chimiche residuali. Tutti i vigneti sono inerbiti naturalmente, con lavorazioni al terreno che non modificano la struttura fisica del suolo, in modo da non sconvolgere la fisiologia della vite e quindi l’equilibrio del vigneto.

Tutte le lavorazioni in vigna, nei vari periodi dell’anno sono svolte manualmente e gli interventi colturali vengono decisi in seguito ad un attento studio delle fasi fenologiche in relazione all’andamento climatico stagionale. I vecchi vigneti sono stati mantenuti e riordinati, convertendo il sistema di allevamento da doppio capovolto ( CAPPUCCINA) a Guyot, con una carica di gemme per vite molto bassa in modo da far produrre alla vite pochi grappoli ma di qualità altissima. Altri vigneti invece, sono stati espiantati per la messa a dimora di varietà più adatte alla tipologia del terreno, adottando per primi nel comprensorio di Prepotto un sesto d’impianto di 7.000 viti per ettaro. Questi nuovi vigneti, molto fitti, impongono una bassa carica di gemme per ogni vite e di conseguenza una più bassa produzione di uva per ceppo. Volendo fare un raffronto, la produzione dei nostri vigneti è indicativamente meno della metà rispetto al limite posto dal disciplinare di produzione.